
La Cassazione con ordinanza n. 10267 del 16 aprile 2024 riconosce il risarcimento del danno alla professionalità al lavoratore posto illegittimamente in CIG.
"La responsabilità del datore di lavoro che lasci inattivo il lavoratore in violazione di disposizioni di legge o contrattuali (relative alla sospensione per cassa integrazione o alla normativa in tema di corretta assegnazione delle mansioni) risulta in ogni caso discendente dalla violazione di obblighi che discendono da norme che integrano il contratto di lavoro e dunque configura sempre una forma di responsabilità di natura contrattuale. Ai fini della dell'esistenza e della prova anche presuntiva del danno alla professionalità, costituiscono elementi indiziari gravi, precisi e concordanti la qualità e quantità dell'attività lavorativa svolta, il tipo e la natura della professionalità coinvolta, la durata dell'inattività”.
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