DIRITTO e PROCEDURA CIVILE

pagina curata

da Avv. Donatella DI NICOLA  del Foro di Palermo


Non è sufficiente la produzione delle stampate pdf per provare l'interruzione della prescrizione

La Corte d'Appello Milano, Sezione I Civile, con la sentenza del 07/04/2025, n. 992 (udienza del 6.3.2025) ha statuito che, nell'ambito dell'istituto dell'interruzione della prescrizione, la produzione delle c.d. "stampate pdf" delle ricevute di accettazione e consegna di una PEC di (affermata) diffida non risulta idonea a superare la contestazione della sua mancata ricezione e ciò anche nell'ipotesi in cui il soggetto, che ha opposto la prescrizione estintiva, non abbia effettuato alcun disconoscimento di tali documenti ai sensi dell'art. 2719 cc poiché la contestazione della mancata ricezione non necessariamente presuppone la non conformità della copia ad un qualche originale ed anzi ne prescinde totalmente.

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Valore probatorio nel processo civile del messaggio whatsapp

MESSAGGIO VOCALE WHATSAPP: Con la sentenza della VI sezione civile del Tribunale di Milano pubblicata il 30 gennaio scorso, si afferma che anche un messaggio vocale WhatsApp, prova l'accordo tra debitore e creditore per il piano di rientro rateale del debito (senza necessità che lo scambio delle volontà avvenga tramite comunicazione PEC o documento firmato digitalmente).

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Risarcimento del danno in caso di restituzione anticipata dell’immobile locato

Corte di Cassazione, Sezioni Unite civili, sentenza n. 4892, del 25/02/2025.  Le Sezioni Unite Civili – in relazione alla questione ritenuta di massima di particolare importanza, già oggetto di contrasto, dalla Sezione Terza civile con l’ordinanza interlocutoria n. 31276 del 9 novembre 2023 – hanno pronunciato il seguente principio: «Il diritto del locatore a conseguire, ai sensi dell’art. 1223 c.c., il risarcimento del danno da mancato guadagno a causa della risoluzione del contratto per inadempimento del conduttore non viene meno, di per sé, in seguito alla restituzione del bene locato prima della naturale scadenza del contratto, ma richiede, normalmente, la dimostrazione, da parte del locatore, di essersi tempestivamente attivato, una volta ottenuta la disponibilità dell’immobile, per una nuova locazione a terzi, fermo l’apprezzamento del giudice delle circostanze del caso concreto anche in base al canone della buona fede e restando in ogni caso esclusa l’applicabilità dell’art. 1591 c.c.».

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Normativa nazionale di adeguamento a quella europea in tema di criptovalute

Entrato in vigore il 30 dicembre 2024 il D.Lgs. 27/12/2024, n. 204 recante l'adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del Regolamento (UE) 2023/1113 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 31 maggio 2023, riguardante i dati informativi che accompagnano i trasferimenti di fondi e determinate cripto-attività e che modifica la direttiva (UE) 2015/849, e per l'attuazione della direttiva (UE) 2015/849, relativa alla prevenzione dell'uso del sistema finanziario a fini di riciclaggio o finanziamento del terrorismo, come modificata dall'articolo 38 del medesimo Regolamento (UE) 2023/1113.

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Azione surrogatoria e riduzione per lesione di legittima alle SS.UU.

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE, SECONDA SEZIONE CIVILE con ordinanza interlocutoria depositata 2 gennaio 2025 - Ud. 14 novembre 2024 - ha chiesto lintervento delle Sezioni Unite in materia Azione di riduzione in surrogatoria, ovvero sull'esperibilita’ dell’azione di riduzione in via surrogatoria da parte del creditore personale del legittimario pretermesso, rimasto inerte.

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Sulla rinuncia alla distrazione delle spese di lite

Civile Ord. Sez. 3 Num. 30927 Anno 2024 – Presidente: TRAVAGLINO GIACOMO, Relatore: GORGONI MARILENA. Data pubblicazione: 03.12.2024: – La rinunzia alla distrazione delle spese di lite riconosciuta con sentenza, da parte del difensore, non avrebbe effetti sostanziali. Discutibile decisione della S.C. che, pure logicamente corretta, non legittimerebbe la parte vittoriosa a fa valere il suo diritto al rimborso delle spese, con richiesta di compensazione con altro credito vantato dal soccombente, ponendosi in contrasto col principio sotteso dall’art. 93 c.p.c., che costituisce eccezione alla regola generale della spettanza di tale diritto in capo alla parte.

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Neanche il fallimento salva l'imprenditore dall'omesso versamento dei contributi previdenziali

La Corte di Cassazione con la sentenmza del 13 dicembre 2024, n. 45803 in tema di omesso versamento di ritenute previdenziali e assistenziali, ha statuito che lo stato di insolvenza non libera il sostituto, dovendo questi adempiere al proprio obbligo di corrispondere le ritenute all'Inps, così come adempie a quello di pagare le retribuzioni di cui le ritenute stesse sono, del resto, parte.

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Eredità devoluta a minori o incapaci

Le Sezioni Unite Civili – pronunciandosi su questione rimessa dalla Sezione Seconda con l’ordinanza interlocutoria n. 34852 delle Sezioni Unite civili 13/12/2023 per la presenza di soluzioni contrastanti nella giurisprudenza di legittimità e, comunque, trattandosi di questione di particolare importanza – hanno affermato il seguente principio:

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