DEONTOLOGIA FORENSE

  PAGINA CURATA da

Avv. Simona RIZZO del Foro di Palermo

Commette illecito disciplinare l'avvocato che non informa il cliente dello svolgimento del mandato

E’ stato affermato che “l’avvocato è tenuto a dare notizie al cliente sullo svolgimento del mandato affidatogli, altrimenti pone in essere un comportamento disciplinarmente rilevante perché lesivo del rapporto di fiducia che si deve instaurare tra il professionista ed il suo cliente e, nel complesso, lesivo del prestigio e del decoro dell’intera classe forense (Consiglio Nazionale Forense sentenza n. 253 del 30 dicembre 2021 ). Correttamente il Consiglio di Disciplina ha richiamato l’arresto delle SS.UU. della Suprema Corte che ha affermato la violazione del dovere di informazione, lealtà e correttezza da parte dell’avvocato che abbia proseguito nell’azione giudiziaria nonostante l’assistito fosse morto (Cassazione SS.UU. n.12636 del 13 maggio 2019).Tale principio ancor più vale nel caso che ci occupa dove la condotta del ricorrente assume maggiore gravità avendo egli iniziato l’azione dopo la morte del cliente di cui era ignaro proprio per non essersi premurato di consultare l’assistito dopo anni dall’affidamento dell’incarico professionale.

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Crediti professionali: per l'emissione del decreto ingiuntivo è sufficiente la fattura

"La giurisprudenza è ormai consolidata nel ritenere, che in materia di tema di crediti professionali, la fattura è titolo idoneo per l'emissione di un decreto ingiuntivo in favore di chi l'ha emessa, ma nell'eventuale giudizio di opposizione la stessa non costituisce prova dell'esistenza del credito, che dovrà essere dimostrato con gli ordinari mezzi di prova dall'opposto."

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RETICENZA E PRATICA FORENSE

C.N.F., sentenza n. 349 del 25.05.2024 / 27.09.2024.Reticenza del praticante avvocato in merito all'"avere riportato una condanna per un reato la cui condotta aveva un’obiettiva incidenza sui requisiti richiesti per l’esercizio dell’attività professionale forense e di non aver comunicato di intrattenere un rapporto di lavoro subordinato”.

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L'Avvocato non può agire contro il cliente per il recupero dei compensi professionale, se prima non rinuncia a tutti i mandati in essere

Così la sentenza del CNF n. 290 del 2024. Capo di Incolpazione: “Per aver violato l’art. 34 del nuovo CDF (azione contro il cliente e la parte assistita per il pagamento del compenso) in quanto hanno mantenuto gli incarichi professionali civili e penali in favore della signora [CCC] dopo aver ottenuto contro la medesima decreto ingiuntivo n. 490/14 del 25.8.2014 dal Tribunale di Imperia e successiva iscrizione di ipoteca giudiziaria.

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L'avvocato in Costituzione

Segnaliamo la proposta, allegata alla fine del post, pubblicata il 10 dicembre ed avente ad oggetto: “Introduzione degli articoli 110-bis e 110-ter della Costituzione, in materia di autonomia e di esercizio della professione di avvocato, e modifica all’articolo 135, in materia di composizione della Corte costituzionale”

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