
DAL 1° LUGLIO 2023 È DEFINITIVAMENTE IN VIGORE LA RIFORMA DEL LAVORO SPORTIVO.
Una disciplina speciale che convoglia in un quadro unitario le regole applicabili ai rapporti di lavoro nel settore sportivo che, in precedenza, restavano teoricamente legati alla disciplina ordinaria del rapporto di lavoro con molte criticità sul lato legale e sul lato operativo, specialmente nel settore dilettantistico.
In quest’ultimo ambito, infatti, nel tempo era diffuso il ricorso ai compensi classificati “redditi diversi” dal Testo Unico delle Imposte sui Redditi (DPR 22 dicembre 1986, n. 917, chiamato comunemente TUIR) con molti rischi di contenzioso giudiziario e, soprattutto, privando di una tutela previdenziale e assicurativa gli sportivi dilettanti percettori di redditi non rientranti, per definizione, né tra i redditi di lavoro dipendente, né tra quelli di lavoro autonomo o d’impresa. Il decreto legislativo n. 36/2021 alla luce dell’ultimo decreto correttivo del settembre 2023 affronta quindi tutta la disciplina del lavoro sportivo, in modo organico e sistematico, disponendo un nuovo corso per i profili contrattuali, contributivi, previdenziali e assistenziali, assicurativi e tributari nonché sul piano della sicurezza nei luoghi di lavoro.
Si disciplinano così le tutele per una categoria di lavoratori, nell’ambito del dilettantismo, che fino ad oggi ne era sprovvista.
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